Il padrone di Jalna di Mazo de la Roche | Recensione di Deborah

Mazo de la Roche: Scrittrice canadese, negli anni Trenta ebbe un enorme successo grazie ai romanzi della saga di Jalna. Sebbene la serie le avesse regalato fama e riconoscimenti (nel 1927, Jalna vinse un premio importante dell’«Atlantic Monthly»), l’autrice condusse un’esistenza appartata, non concedendo al pubblico nulla della propria vita privata. Fazi Editore ha pubblicato Jalna nel 2019 e Il gioco della vita nel 2020.

 

La strada sarebbe stata ampliata esclusivamente dal lato opposto rispetto a Jalna, rovinando comunque la sua bellezza, ma le querce che proteggevano l’antica dimora dagli sguardi indiscreti sarebbero state risparmiate. Il vecchio tracciato sarebbe sopravvissuto soltanto nella memoria dei Whiteoak che erano nati e cresciuti lì

 

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 3 marzo 2022
Pagine: 414
Prezzo: 18.00 €

È primavera inoltrata a Jalna, e Renny Whiteoak passeggia nella tenuta. Dopo la scomparsa di Adeline ha preso in mano le redini della dimora e dell’intero clan. Il denaro scarseggia e le preoccupazioni domestiche sono all’ordine del giorno; eppure, non può fare a meno di provare gioia e soddisfazione mentre calca quei sentieri che sente suoi, percorsi da lui e dai suoi cari per decenni, tracciati dalla famiglia dove prima c’erano solo foreste: sentieri che sono stati testimoni di scene di ogni tipo, pensa sorridendo fra sé e sé. Così, quando l’amministrazione locale decide di abbattere le querce secolari nei pressi della tenuta per allargare la strada che la costeggia, Renny non ci sta: quegli alberi fanno parte della storia dei Whiteoak. Li proteggerà dall’abbattimento, costi quel che costi. Nel frattempo, il suo rapporto con Alayne si fa sempre più complicato: l’attitudine da donnaiolo non aiuta, e anche la gestione della figlia è terreno di scontro. La piccola Adeline, che ha ereditato i capelli rossi, la forza di volontà e il carattere feroce dell’omonima bisnonna, è una mina vagante. Dal canto suo, invece, Wakefield ha presto messo da parte l’amore per la poesia in favore di una scoperta ben più appassionante: le ragazze. Una in particolare. E mentre i giovani di casa vanno avanti ognuno per la propria strada, gli adulti sono divisi da antichi risentimenti…

 

Quest’anno non mi era ancora capitato d’immergermi in una bella saga familiare, strano ma vero visto che amo alla follia questo genere di romanzi. È tempo di fare un salto nel passato per approdare in Canada e riabbracciare la numerosa, chiassosa e colorata famiglia Whiteoak .

La saga firmata da Mazo de la Roche si è rivelata una scoperta sublime, romanzo dopo romanzo sono sempre più coinvolta e appassionata dalle vicende che caratterizzano e compongono le vite degli Whiteoak; nonostante ho da poco detto arrivederci a tutti i protagonisti non vedo l’ora di tornare di nuovo a Jalna. Fortunatamente i romanzi che compongono la saga sono davvero numerosi, mi auguro che siano tutti ai livelli dei primi quattro!

 

L’infanzia si stendeva alle sue spalle come un buio abisso. Ormai era quasi un uomo. Gli venne da piangere al pensiero. Rimase sveglio con le lacrime agli occhi, nell’oscurità.

 

La voce di Mazo de la Roche si conferma avvolgente, ironica e pungente, mi sorprende sempre di più come l’autrice abbia saputo narrare queste vicende ambientate cent’anni fa con un’attualità davvero disarmante. Nonostante questa distanza temporale tra noi e i Whiteoak ho la sensazione di essere vicina a queste persone, alle loro avventure e disavventure, provo una grandissima empatia e coinvolgimento nei confronti di questi personaggi imperfetti e meravigliosi. Ovviamente e per fortuna il secolo che ci separa comunque nella narrazione emerge forte e chiaro attraverso l’ambientazione, gli usi e i costumi, i pensieri, i ragionamenti e i modi di fare dei personaggi, oltre che agli strumenti e oggetti della vita quotidiana. Nei romanzi ambientati a Jalna di Mazo de la Roche abbiamo sempre a che vedere con tantissimi personaggi, tutti, sia i protagonisti che le persone secondarie, sono caratterizzati in modo unico e inimitabile, ognuno ha tratti ben precisi che lo distinguono, anche in questo secondo me l’autrice è stata magistrale.

In La fortuna di Finch avevamo lasciato i Whiteoak alle prese con la gestione del lutto, la scomparsa di Adeline anche in questo quarto volume si sente, ancora la famiglia non è del tutto abituata a vivere senza l’anziana matriarca ma stanno tutti iniziando a fare i conti con una nuova difficile realtà. La fortuna di Finch è ridotta all’osso, dopo i costosi regali ai suoi famigliari e i viaggi in giro per il mondo all’inseguimento del sogno di sfondare nella musica; non credo che la nonna sarebbe stata molto contenta di come il nipote ha amministrato la sua fortuna ma almeno sta riuscendo a inseguire il proprio desiderio con buoni risultati.

 

 

Renny amministra Jalna con sempre più difficoltà, i soldi scarseggiano sempre di più e gestire le spese della casa gli risulta quasi impossibile, per non parlare poi di tutte le riparazioni che servirebbero alla tenuta per non cadere a pezzi come lentamente sta accadendo. Oltre che con i problemi finanziari il capofamiglia Whiteoak deve fare i conti con il progresso che sembra voler modificare drasticamente il paesaggio intorno a Jalna, ma non solo, il marito della sorella versa nelle medesime difficoltà finanziarie e inizia così a vendere lotti di terreno intorno alle loro proprietà. Inoltre il rapporto tra Renny e Alayne è sempre più teso a causa del carattere molto difficile della figlia e all’indole da donnaiolo di lui. Le scelte di Renny in questo quarto romanzo non mi sono per niente piaciute, prevedo grossi guai in vista per la famiglia Whiteoak, infatti proprio alcune di queste scelte incrinano ancor di più i rapporti con il fratello Piers e generano il forte malcontento degli zii.

Diverso sembra invece il destino per i giovani della famiglia, Finch e Wakefield nonostante diverse difficoltà iniziano a definire in modo più netto il proprio cammino, sembrano rimanere quasi estranei ai conflitti tra gli adulti. In Il padrone di Jalna è proprio il piccolo Wakefield a “sbocciare”, ormai diciassettenne è più un uomo che un bambino, abbandona velocemente le abitudini dell’infanzia, si interessa di lavoro e scopre l’amore.

Il padrone di Jalna di Mazo de la Roche è un romanzo denso e ricco di accadimenti, ancora una volta non vedo l’ora di scoprire cosa riserverà il futuro ai Whiteoak.

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fazi Editore per la copia omaggio

 

 

 

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